SAN BENEDETTO IN ALPE
LE CASCATE DELL’ACQUACHETA e SAN GODENZO
San Benedetto è un piccolo paesino montano, sviluppatosi attorno all’Abbazia di San Benedetto, un sito di origini antichissime, che sorge nel punto in cui confluiscono i tre fiumi: l’Acquacheta, Troncalosso e Rio Destro. Lungo i corsi sono presenti alcuni mulini ad acqua tardo – medioevali di proprietà dell’Abbazia. Uno dei meglio conservati è il Mulino dei Romiti, risalente agli inizi del Cinquecento.
I mulini ad acqua sono costruzioni tipiche del paesaggio appenninico. Per sopravvivere nella foresta, gli uomini hanno costruito le proprie case lungo i numerosi fiumi e sfruttato l’energia dei corsi d’acqua per diverse attività. Quelli ancora visibili oggi macinavano soprattutto cereali e castagne, come il Mulino Mengozzi in località Fiumicello e il Mulino Biondi a Castel dell’Alpe.
Non lontano da San Benedetto, si trova uno dei luoghi più visitati del Parco delle Foreste Casentinesi e certamente uno dei più suggestivi: le cascate dell’Acquacheta, alte ben 70 metri. Il corso d’acqua che da nome al luogo, nasce sull’Appennino toscano, precisamente sul Monte Lavane, nel Comune di San Godenzo. Questo piccolo borgo, si trovava sulla strada che dal Mugello, attraverso il passo oggi chiamato del Muraglione, aveva portato gli esuli fiorentini a Ravenna. E questa strada percorse anche Dante, come riporta egli stesso nella Commedia:
“Come quel fiume c’ha proprio cammino
prima dal Monte Viso ‘nver’ levante,
da la sinistra costa d’Appennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante
rimbomba là sovra San Benedetto
de l’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto”
(Inf. XVI, 94-102)