BERTINORO
A Bertinoro vengono attribuiti diversi appellativi, che ne descrivono l’aspetto ed il carattere. è detta “il balcone della Romagna” per la sua posizione, abbarbicata sul colle Cesubeo, dal quale si gode di una splendida vista sulla vallata circostante e le distese di vigneti. Per questo è detta anche “città del vino”(di un vino in particolare: l’Albana) e “città dell’ospitalità”. Documenti antichissimi, attestano quanto il valore dell’ospitalità fosse radicato negli abitanti di questo piccolo paese e di come il privilegio di avere un ospite forestiero sotto il proprio tetto fosse addirittura divenuto motivo di scontro tra le famiglie. Per porre fine ai dissidi, Guido del Duca e Arrigo Mainardi fecero erigere nel 1247, la Colonna delle Anella, il monumento più rappresentativo della città. La colonna aveva 12 anelli, ad ognuno corrispondeva una famiglia: quando un pellegrino giungeva a Bertinoro e legava il suo bastone o la sua cavalcatura ad uno degli anelli, veniva ospitato dalla famiglia che esso rappresentava. Nel XIV del Purgatorio, Dante si rivolge Bertinoro quasi fosse un essere umano, invitandola a scappare, come fece la nobile famiglia Mainardi, insieme ai suoi sostenitori, costretti alla fuga per non essere travolti dalla corruzione.
“O Bertinoro, chè non fuggi via,
poi che gita se n’è la tua famiglia
e molta gente per non esser ria”
Sull’origine del nome Bertinoro gli storici sono ancora incerti. Una leggenda lega la storia di questo antico borgo, a quella della principessa Galla Placidia, la quale, nel 435 d.c. compì un viaggio verso l’entroterra romagnolo, per allontanarsi da Ravenna nella quale imperversava una epidemia di malaria. Durante il viaggio sostò in un piccolo paesino chiamato Monte dell’Uccellaccio. Per ristorarla, gli abitanti del luogo le offrirono il vino locale detto Albana, in un calice di terracotta. La principessa estasiata commentò: “Non di così rozzo calice tu sei degno, bensì di berti in oro, per rendere omaggio alla tua soavità”. Fu così che dal quel giorno, Monte dell’Uccellaccio prese il nome di Bertinoro.